Nuove prospettive di cura per il Lupus eritematoso: l’importanza della diagnosi precoce

Il convegno “Lupus: focus su cause e sintomi di una patologia complessa”, promosso al Senato dal senatore Ignazio Zullo, ha evidenziato l’importanza della diagnosi precoce, di un approccio multidisciplinare e di terapie innovative per il trattamento del Lupus eritematoso sistemico (Les). Questa malattia autoimmune cronica colpisce circa 27mila persone in Italia, principalmente donne in età fertile. Tuttavia, il ritardo di diagnosi di 20 mesi è causato dalla scarsa conoscenza della malattia da parte dei medici e dalla mancanza di strutture reumatologiche di riferimento. Il convegno ha sottolineato l’importanza di una sinergia tra medici di medicina generale e specialisti, nonché l’utilizzo della condivisione informatica delle informazioni cliniche del paziente. Inoltre, sono stati evidenziati i rischi associati alla nefrite lupica, complicanza renale della malattia, che può portare alla necessità di dialisi o trapianto di rene. L’utilizzo di esami ematici e urinari può consentire una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo, migliorando le prospettive dei pazienti. È quindi fondamentale che il sistema sanitario nazionale sia garantito, che ci siano strutture reumatologiche in tutti gli ospedali e che venga fornita una maggiore tutela sul lavoro per i pazienti affetti da Lupus eritematoso sistemico.

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