Vericiguat: il nuovo trattamento per il scompenso cardiaco, secondo Perrone Filardi (Sic)

È stato approvato dalla Agenzia italiana del farmaco (Aifa) il farmaco Vericiguat per il trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica cronica. Questo farmaco innovativo agisce in modo diverso rispetto ai farmaci precedentemente utilizzati per questa condizione. Vericiguat stimola l’attività di un enzima chiamato guanilato ciclasi solubile (sGC), che a sua volta produce molecole che hanno effetti benefici su vari organi e sistemi, inclusi il cuore e i vasi sanguigni. Questo rende Vericiguat un farmaco “intelligente” che agisce sia sul miocardio che sul sistema vascolare.

Il presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), Pasquale Perrone Filardi, ha sottolineato l’importanza dello studio registrativo Victoria, che ha dimostrato i benefici di Vericiguat nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica, compresi quelli che hanno avuto ricoveri ospedalieri e riacutizzazioni. Il farmaco è stato in grado di ridurre il rischio di morte e ospedalizzazione del 4,2%. Questo significa che Vericiguat può migliorare la qualità di vita e l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca.

Vericiguat si aggiunge alle quattro classi di farmaci già utilizzate per il trattamento dell’insufficienza cardiaca: Ace inibitori/sartani o Arni, beta-bloccanti, antagonisti dei recettori per i mineralcorticoidi e inibitori di Sglt2. Questo nuovo trattamento rappresenta quindi il quinto pilastro della terapia. Perrone Filardi ha sottolineato che l’uso di tutti questi farmaci insieme può ridurre ulteriormente il rischio di ospedalizzazione nei pazienti con insufficienza cardiaca.

Questa notizia è un’ottima notizia per le centinaia di migliaia di persone che soffrono di insufficienza cardiaca. È importante sottolineare che questi farmaci non si sostituiscono a vicenda, ma possono essere usati in combinazione per ottenere i migliori risultati. L’obiettivo è ridurre al minimo le ospedalizzazioni e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da questa grave condizione.

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