Impatto post Covid: Pil dell’istruzione cala del 4,1%

Inizio anno scolastico con il rientro a scuola per gli studenti del liceo Massimo D'azeglio. Torino 12 settembre 2022 ANSA/TINO ROMANO

La fine dell’emergenza sanitaria da Covid-19 non ha risolto i problemi educativi causati dalla pandemia e ha ampliato le disuguaglianze tra gli studenti italiani. Secondo il rapporto di Save the Children, nonostante l’importanza degli investimenti nell’istruzione, l’Italia investe solo il 4,1% del PIL in questo settore, mentre la media europea è del 4,8%. Questo si traduce in una carenza di servizi come asili nido, mense e tempo pieno nelle scuole.

Nel rapporto si evidenzia che la copertura delle strutture educative per bambini da 0 a 2 anni è ancora al di sotto degli obiettivi europei, con solo 28 posti disponibili per 100 bambini residenti. Inoltre, solo il 38,06% delle classi della scuola primaria ha un tempo pieno, anche se questa percentuale è in aumento rispetto agli anni precedenti. Più della metà degli alunni delle scuole primarie frequenta la mensa scolastica, ma questi numeri sono ancora inferiori rispetto agli anni precedenti.

Secondo Save the Children, non sorprende che la dispersione scolastica in Italia sia superiore alla media europea e che l’8,7% degli studenti si trovi in condizione di dispersione implicita. Questi studenti, pur ottenendo il diploma di scuola superiore, non raggiungono i livelli di competenza richiesti.

La situazione è ancora più preoccupante per gli studenti con background migratorio. Molti di loro hanno meno opportunità rispetto ai loro compagni di scuola, a causa di ritardi nell’inserimento, collocazione in classi inferiori all’età anagrafica e difficoltà nell’accesso all’Università o ai concorsi pubblici. Inoltre, solo il 77,9% dei bambini con cittadinanza non italiana frequenta la scuola dell’infanzia, rispetto al 95,1% degli italiani.

Le disuguaglianze si riflettono anche negli apprendimenti, con percentuali più alte di studenti con background migratorio che non raggiungono le competenze adeguati in italiano, matematica e inglese rispetto agli studenti italiani o stranieri di seconda generazione.

Save the Children ha lanciato una campagna per la cittadinanza italiana, chiedendo al Parlamento di riformare la legge sulla cittadinanza per consentire ai bambini nati o cresciuti in Italia di diventare italiani prima del compimento della maggiore età. L’organizzazione afferma che più di 800.000 giovani attendono la cittadinanza italiana, e questa riforma sarebbe importante per garantire loro pari opportunità di sviluppo.

L’Italia deve affrontare la sfida delle disuguaglianze educative e garantire che tutti gli studenti abbiano accesso a un’istruzione di qualità, indipendentemente dallo status socio-economico o dal background migratorio. Per farlo, sono necessari investimenti adeguati e politiche che sostengano la diversità e permettano a tutti gli studenti di sviluppare il proprio potenziale.

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