Decreto Asset: Novità sui prezzi dei biglietti aerei, licenze taxi e tassa extraprofitti banche

Il decreto Asset 2023, che mira a sostenere gli investimenti e tutelare l’interesse nazionale, è stato approvato con una serie di modifiche che lo trasformano in un provvedimento omnibus. Tra le principali novità, c’è la fine dell’algoritmo e delle pratiche anticoncorrenziali sulle tratte nazionali nel settore del trasporto aereo. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) avrà maggiori poteri di controllo e sanzione sulle compagnie aeree che adottano comportamenti restrittivi della concorrenza o abusano della loro posizione dominante, soprattutto nelle rotte insulari durante i periodi di alta domanda o di emergenza nazionale.

Il decreto vieta anche la profilazione degli utenti e la discriminazione basata sul dispositivo utilizzato per effettuare la prenotazione.

Un’altra novità riguarda l’obbligo per i gestori aeroportuali di pubblicare i sussidi ricevuti dalle compagnie aeree, al fine di garantire maggiore trasparenza e tutela per i consumatori. L’organico dell’Antitrust verrà potenziato per far fronte a questi nuovi compiti.

Nel settore dei voli aerei, verranno fissate tariffe massime praticabili dai vettori in caso di rischio di un aumento significativo dei prezzi. Queste tariffe massime dovranno essere indicate nel bando di gara come requisito oggettivo dell’offerta.

Per quanto riguarda i taxi, la nuova normativa permetterà ai comuni capoluogo di regione, alle città metropolitane e agli aeroporti di aumentare le licenze fino al 20% di quelle già rilasciate, per far fronte all’aumento strutturale della domanda. Inoltre, i comuni potranno rilasciare licenze aggiuntive, temporanee o stagionali a chi è già titolare di licenze taxi o noleggio con conducente in caso di aumento straordinario della richiesta legato a grandi eventi. Le procedure per il rilascio della doppia guida saranno semplificate.

La tassa sugli extra profitti bancari subirà delle modifiche, con un importo massimo commisurato allo 0,26% dell’attivo ponderato anziché allo 0,1% dell’attivo. Inoltre, i margini di interesse sui titoli di Stato saranno esclusi dalla base imponibile della tassa e le banche potranno scegliere se versare l’imposta o destinarla a una riserva non distribuibile.

Una nuova disposizione del decreto prevede che le grandi imprese beneficiarie di agevolazioni pubbliche dovranno rimanere in Italia per almeno 10 anni anziché 5 per mantenere il sostegno. In caso di uscita anticipata, perderanno i benefici ottenuti e saranno soggette a sanzioni fino a quattro volte l’importo ricevuto.

Il Ministero dell’Economia potrà acquisire fino al 20% della newco della rete Tim, mentre il fondo americano avrà più tempo per presentare un’offerta vincolante.

Saranno aumentati anche i fondi per il settore vitivinicolo, passando da 1 a 7 milioni di euro per il Fondo di solidarietà per il comparto vitivinicolo colpito dalla peronospora.

Per quanto riguarda il comparto acquacoltura, verranno stanziati 500mila euro per sostenere i consorzi e le imprese contro la proliferazione del granchio blu.

Infine, il decreto prevede l’adeguamento dell’incentivo alla produzione di biometano all’inflazione registrata a partire da novembre 2021, al fine di consentire al settore di raggiungere gli obiettivi del Pnrr.

Inoltre, il decreto prevede una mini depenalizzazione per i cacciatori negli stagni e nelle zone umide.

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