Scuola Sardegna: Regione promossa o bocciata dall’articolo?
Il 14 settembre è il giorno del ritorno a scuola per gli studenti sardi, di ogni ordine e grado. In questo articolo analizzeremo la situazione dell’istruzione in Sardegna, basandoci sui dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito e dell’INPS, concentrandoci su elementi come il numero di istituti, studenti, docenti, i percorsi didattici preferiti e le figure professionali più richieste.
Un dato significativo è che il numero complessivo degli studenti sta diminuendo costantemente, sia a causa della diminuzione delle nascite che a causa dell’abbandono scolastico. La Sardegna è una delle regioni italiane con il tasso più elevato di abbandono scolastico. Tuttavia, ci sono anche alcuni dati positivi, come il fatto che il 68% degli edifici scolastici in Sardegna dispone di accorgimenti per il risparmio energetico.
In Sardegna, sono presenti 2.034 sedi scolastiche, un numero inferiore rispetto alla Sicilia. La maggior concentrazione di sedi si trova a Sassari e provincia, seguita dal Sud Sardegna, Cagliari, Nuoro e infine Oristano. A livello di grado, sono presenti 735 scuole dell’infanzia, 544 scuole primarie, 374 scuole secondarie di primo grado e 381 scuole secondarie di secondo grado. Nel Sud Sardegna, si trovano più scuole secondarie di primo grado, mentre a Sassari si trovano più scuole secondarie di secondo grado.
Il numero totale di studenti in Sardegna è in calo, con poco più di 198mila studenti per l’anno scolastico 2021-2022. Questo calo è dovuto non solo alla diminuzione delle nascite, ma anche all’abbandono scolastico. Tra gli studenti, ci sono leggermente più ragazzi che ragazze. Negli ultimi cinque anni, il numero di studenti è diminuito di circa 15.000 unità, sia tra i ragazzi che tra le ragazze.
In Sardegna, ci sono più insegnanti donne che uomini, con oltre 22mila docenti donne su un totale di 28.308 docenti. La maggior parte dei docenti ha 45 anni o più, mentre solo poco più di 8mila docenti hanno meno di 44 anni. Negli ultimi cinque anni, il numero complessivo di docenti è aumentato, ma il numero di docenti a tempo indeterminato è diminuito, mentre il numero di docenti a tempo determinato è aumentato. Questo indica una maggiore precarietà del lavoro per gli insegnanti, soprattutto per quelli di sostegno.
Per quanto riguarda le preferenze degli studenti sardi, il 61,3% degli studenti delle scuole superiori ha scelto i licei, mentre il 27,4% ha scelto gli istituti tecnici e l’11,3% ha scelto gli istituti professionali. Le studentesse sardi preferiscono i licei, mentre gli istituti professionali e tecnici sono scelti in misura minore.
L’abbandono scolastico in Sardegna sta diminuendo, passando dal 23% nel 2018 al 12% nel 2020 per gli studenti tra i 18 ei 24 anni. Il fenomeno dei giovani NEET, ovvero giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione, è presente in Sardegna, ma si sta riducendo negli ultimi anni.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede interventi per ridurre i divari territoriali nell’offerta scolastica e formativa. In Sardegna, ci saranno investimenti per la riduzione dell’abbandono scolastico e la costruzione di nuove scuole sostenibili. Il Piano Regionale Scuola prevede anche finanziamenti per i percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e per il Programma Garanzia Giovani, che favorisce l’occupazione giovanile.
In conclusione, la situazione dell’istruzione in Sardegna presenta sia sfide che opportunità. È necessario affrontare l’abbandono scolastico e i divari educativi tra le diverse aree della regione. Tuttavia, ci sono anche segnali positivi, come il numero crescente di docenti e gli investimenti nel miglioramento delle strutture scolastiche. Si sta lavorando per incentivare la formazione professionale e l’occupazione giovanile, al fine di garantire un futuro migliore per i giovani sardi.
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