“Calopresti: Il mio docufilm su Versace censurato alla Festa del cinema di Roma”

Il regista Domenico Calopresti, noto come Mimmo, ha recentemente ricevuto una telefonata incredibile da Paola Malanga, direttrice della Festa del cinema di Roma. Malanga gli ha comunicato che il suo docufilm non sarebbe stato proiettato, senza fornire una ragione apparente, solo perché la famiglia di Gianni Versace non lo voleva. In particolare, Santo, amico di Malanga, ha preso questa decisione.

Il docufilm, intitolato “L’imperatore dei sogni”, avrebbe dovuto essere l’evento di chiusura della festa all’Auditorium, il 29 ottobre. Sull’importante tappeto rosso di Roma erano attese personalità come Carla Bruni, Naomi Campbell e altre top model che considerano ancora oggi Versace come un padre e un pioniere che ha rivoluzionato il mondo della moda. Tuttavia, l’opera è stata improvvisamente censurata o comunque bloccata dopo il via libera iniziale.

Calopresti si chiede se questo strano rifiuto sia dovuto all’attuale clima del paese, ma non sembra crederci troppo. Non vuole passare per una vittima, ma ritiene che questa storia sembri più una trama da film di Boris che una realtà.

In ogni caso, questo episodio ha lasciato il regista sorpreso e deluso. Il suo docufilm avrebbe potuto essere un omaggio a un’icona come Gianni Versace e un’occasione per raccontare la sua storia e il suo impatto nel mondo della moda. Sfortunatamente, a causa della volontà della famiglia, il pubblico non avrà la possibilità di vederlo in questa importante manifestazione cinematografica.

Questo evento solleva interrogativi sulla libertà artistica e sulla possibilità per i registi di esprimere le loro visioni senza interferenze esterne. Il caso di Calopresti è solo uno dei tanti esempi in cui un’opera viene bloccata o censurata per ragioni che sembrano arbitrarie e prive di motivazioni valide.

Speriamo che situazioni come queste non si ripetano in futuro e che i registi possano continuare a realizzare le loro opere senza restrizioni, garantendo così la diversità e la libertà di espressione nel mondo del cinema.

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