Migranti: L’appello di Claudia Conte per l’incentivazione dell’affido familiare dei bambini migranti soli

Il rispetto per il principio del “superiore interesse del minore,” sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è un faro che guida il mio impegno. Oggi, il mio pensiero si rivolge a tutti i bambini e adolescenti, provenienti da ogni angolo del mondo, che giungono soli sul suolo italiano.

Da anni, mi occupo dei diritti dei minori, e ritengo fondamentale garantire a questi giovani non solo sicurezza e protezione, ma anche un processo di integrazione efficace. Per favorire questa integrazione, è essenziale inserire i bambini stranieri soli all’interno di programmi di affido familiare.

Il nostro sistema di accoglienza nazionale è ben strutturato, ma purtroppo è giunto al suo limite. Attendiamo con ansia l’adozione di nuove misure da parte del Comitato interministeriale per la sicurezza, la creazione di ulteriori strutture di accoglienza per i minori non accompagnati e una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’Unione Europea.

Il governo sta affrontando con grande determinazione l’emergenza, con la massima priorità data alla lotta contro i trafficanti di esseri umani. L’immigrazione irregolare alimenta reti criminali che operano a livello transnazionale, raggiungendo i Paesi di origine e di destinazione, spesso finanziando anche il terrorismo internazionale. Questo è un processo che richiede tempo ed un impegno condiviso, ma l’accoglienza dei bambini migranti deve avvenire immediatamente.

In questo contesto, credo fermamente che le famiglie possano dare un contributo prezioso attraverso l’affido familiare, un atto di straordinaria generosità.

Nonostante il nostro tasso demografico sia basso, i bambini rappresentano una risorsa inestimabile per il nostro Paese. Le famiglie possono aiutare questi giovani ad integrarsi insegnando loro la lingua, i valori, e condividendo la nostra cultura e l’educazione. Lasciare questi bambini soli comporta un alto rischio di emarginazione sociale e di coinvolgimento nella criminalità. Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un aumento delle problematiche legate al disagio mentale, all’uso di alcolici e stupefacenti, con una crescita delle denunce e dei reati.

E’ quindi essenziale rilanciare con forza l’affido familiare, ma per farlo, è necessario superare le sfide legate alla mancanza di informazione e alla burocrazia eccessiva che rallenta il processo. L’affido familiare rappresenta una soluzione tangibile per garantire un futuro migliore ai bambini migranti soli, proteggendoli dalla marginalizzazione e dalla criminalità, e offrendo loro un’opportunità di integrazione e crescita. E’ ora che tutti noi, come società, ci impegniamo a fare la nostra parte in questo importante sforzo.

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