Archiviati i referendum sul lavoro, Folgori: “Ora riforme concrete per un nuovo patto sociale”

Con il recente esito che ha archiviato i quesiti referendari sul lavoro, Enrico Folgori, presidente di Feoli (Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata), lancia un forte monito: è finito il tempo degli spot e delle bandierine politiche, ora serve un confronto serio e duraturo per riformare l’intero sistema occupazionale italiano.

Dalla vittoria “evanescente” dei referendum alle sfide reali

Un dibattito troppo politicizzato

Secondo Folgori, il dibattito referendario è stato subito inficiato da logiche di partito anziché centrarsi sui bisogni concreti di lavoratori e imprese. “Non siamo qui a contare chi ha perso o vinto – spiega –, ma a constatare che le vere questioni restano sul tavolo: subappalti, infortuni, contratti a termine e sviluppo delle PMI richiedono risposte strutturali.” L’economia mondiale, e in particolare i settori dei trasporti e della logistica, stanno vivendo trasformazioni epocali: digitalizzazione, automazione, catene di fornitura sempre più complesse. “L’Italia deve adeguarsi a questa rivoluzione – avverte Folgori – o rischia di restare indietro.”

Le proposte di Feoli per rilanciare mercato e welfare

Detassare il costo del lavoro

Una leva imprescindibile è la riduzione del carico fiscale sul lavoro. Feoli chiede una detassazione parziale o totale dei contributi, per consentire alle imprese di assumere più stabilmente e agli imprenditori di investire in formazione e innovazione.

Rinforzare il potere d’acquisto

A fianco delle imprese, serve tutelare il reddito dei lavoratori: strumenti di welfare più efficaci e sostegni mirati al reddito favoriscono la domanda interna e contribuiscono a una ripresa sostenibile.

Verso un tavolo permanente sul lavoro

Stato, imprese e sindacati a confronto

Folgori propone la costituzione di un tavolo permanente sul lavoro dipendente, con la partecipazione di Governo, parti datoriali e rappresentanze sindacali. Un luogo di dialogo costante, in cui non si litighi su percentuali di voto ma si costruiscano soluzioni condivise.

Un nuovo patto sociale per competitività e coesione

“Il lavoro è una risorsa, non uno scontro frontale”, sottolinea il presidente di Feoli. Occorre un patto che leghi la competitività delle imprese alle garanzie sociali per le famiglie, trovando un equilibrio virtuoso tra conti pubblici, welfare e innovazione normativa.

L’Italia dispone di un’ultima chance per trasformare la “buona occupazione” in un motore di crescita duratura. Archiviati i referendum, è arrivato il momento di lasciar perdere la propaganda e dedicarsi a un percorso riformatore che metta al centro lavoratori e imprenditori, per costruire insieme un futuro di sviluppo e benessere.

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