Pensioni, governo deposita nuovo emendamento: cosa cambia in Manovra

(Adnkronos) – Dopo la frenata della Lega, cambia la manovra 2026. Via le norme sulle pensioni, le novità sul Tfr e le risorse per finanziare Transizione 4.0. Restano le misure sull’iperammortamento e la rimodulazione del Pnrr.
Ripartono i lavori della Commissione Bilancio sulla manovra, con l’obiettivo di chiudere il testo in giornata per arrivare – come da calendario – in Aula a Palazzo Madama lunedì. Nella nuova formulazione dell’emendamento del governo alla manovra cambia la ritenuta d’acconto per le imprese. Si prevede infatti un anticipo della misura al 2028 con un’aliquota ridotta dello 0,5% che poi si conferma all’1% dal 2029. Il gettito della misura viene calcolato in 734,5 milioni di euro che poi salgono a 1.469 a decorrere dal 2029.
Saltano le norme sulle pensioni, l’allungamento delle finestre e il riscatto della laurea, e le novità sul Tfr: sono scomparse le misure relative all’estensione dell’obbligo di versamento, da parte delle imprese che hanno superato i 50 dipendenti dopo l’avvio dell’attività, al Fondo, e anche quelle all’adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti.
Spariscono, dal nuovo emendamento del governo alla manovra depositato in commissione Bilancio del Senato, anche le risorse stanziate dal testo originario, pari a 1,3 miliardi, per finanziare Transizione 4.0, i cui fondi sono esauriti.
Via libera invece all’emendamento alla manovra, proposto da FdI, che attribuisce la proprietà delle riserve auree conservate da Banca d’Italia al popolo italiano. Lo annuncia il senatore della Lega e relatore della finanziaria, Claudio Borghi, a margine della lavori sul ddl bilancio. “E’ un momento molto importante, si chiude una mia battaglia di 11 anni”, chiosa il senatore. E conclude: “Penso che sia una delle cose più importanti fatte in questa manovra: riaffermare il principio ci riporta alla normalità, messa in pericolo da pretese sul nostro oro da parte dei più disparati soggetti”.
Via libera anche all’emendamento riformulato dal governo secondo cui i ministeri della Difesa e delle Infrastrutture individueranno, tramite decreti, quelle “attività, aree e relative opere e progetti infrastrutturali per la realizzazione, l’ampliamento, la conversione, la gestione, lo sviluppo delle capacità industriali della difesa”. Il testo rivede e raccoglie tre proposte avanzate dalla maggioranza, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, e si pone l’obiettivo di ”tutelare gli interessi essenziali della sicurezza dello Stato e di rafforzare le capacità industriali della difesa riferite alla produzione e al commercio di armi, di materiale bellico e sistemi d’arma”.
Fine quindi delle tensioni in maggioranza? Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, a margine dei lavori della Commissione Bilancio del Senato, dice: “Aspettiamo l’ultima parola per dire che è tutto risolto. Meglio aspettare la fine quando è suonato il gong”.
Il senatore del Carroccio e relatore del ddl Bilancio, Claudio Borghi, afferma di ritenere che le due riformulazioni dell’emendamento del governo alla manovra, con cui sono sparite prima le norme sul riscatto della laurea e poi quelle sulle finestre mobili per il pensionamento anticipato, sono una vittoria della Lega. “Forse in passato degli atteggiamenti generosi, magari, di accondiscendenza per ottenere armonia nelle coalizioni sono state fraintese per mollezza. Spero che adesso sia chiaro che la Lega se dice no è no, e che non tollereremo nessun aumento dell’età pensionabile. Il discorso è chiuso, adesso, l’anno prossimo, fra due anni”.
Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ha spiegato che “anche il Ministro Giorgetti era d’accordo sul fatto che quel tipo di coperture si potessero trovare in maniera alternativa e non intervenendo sulle finestre. La Ragioneria e gli uffici invece insistevano su questo tema, cioè che invece era importante trovare le risorse nel campo delle pensioni, e visto che questo un po’ ‘braccio di ferro’ tra parte politica e parte di funzionari e dirigenti andava avanti ormai da ore, a un certo punto, per evitare qualsiasi tipo di ulteriore situazione, abbiamo deciso di rendere un po’ più light l’intervento corposo dell’emendamento presentato dal governo”.
“Penso davvero che Meloni e Salvini dovrebbero essere ‘spernacchiati’ a vita (ho messo questa parola tra virgolette perché è una parola usata da Salvini). Nel frattempo, comunque finisca la telenovela emendamento, Giorgetti ha perso la faccia”, ha scritto Matteo Renzi nella sua enews a proposito della manovra.
Giuseppe Conte, sui social, invece scrive: “Ci hanno provato fino alla fine. Ma dopo aver già peggiorato la ‘Fornero’ alzando l’età pensionabile e cancellato ‘Opzione donna’, il Governo si è dovuto rimangiare, per ora, alcune delle vergognose norme con cui uccideva, di fatto, il riscatto della laurea ai fini pensionistici e allungava pure i tempi per ricevere l’assegno”.
“Ennesimo circo di una Manovra evanescente, impalpabile. Hanno presentato una Manovra senza un piano industriale, senza un piano sanitario, senza un progetto sociale. Niente di niente – prosegue il leader del M5s -. E ora sono a pezzi, litigano tra loro e anche all’interno dei singoli partiti. Nella notte sono letteralmente entrati in crisi. Meloni, come sempre, finge di cadere dal pero, scarica sempre sugli altri. Candidamente dice di non essersi aggiornata. Neppure su whatsapp, quasi che le sorti di famiglie e imprese italiane non la riguardassero. Lei era impegnata in Europa ad approvare 90 miliardi per l’Ucraina con il debito comune europeo”. “In tutto ciò sono scomparsi dalla legge di Bilancio, per finire chissà dove, gli sbandierati nuovi investimenti per le imprese: erano una minima toppa al disastro di 32 mesi di calo della produzione industriale e alla loro scellerata scelta di cancellare gli incentivi di Transizione 4.0. Niente, è saltata anche questa toppa – prosegue Conte -. L’unica cosa che procede spedita è la corsa al riarmo. Stanno inserendo emendamenti su emendamenti per accelerare la produzione militare. Su questo il Governo corre, eccome. Su lavoro, imprese, pensioni e crescita solo improvvisazione e propaganda. Che rabbia!”.
—
economia
webinfo@adnkronos.com (Web Info)
