Crisi Iraniana: Folgori (Feoli), “Senza una strategia energetica immediata, l’autotrasporto rischia la serrata”

Crisi Iran, Folgori (Feoli): “Senza strategia energetica immediata, l’autotrasporto rischia la serrata”
Allarme sul prezzo dei carburanti: la chiusura dello Stretto di Hormuz minaccia logistica e consumi
ROMA – 24 giugno 2025 – “La crisi iraniana non è solo una questione diplomatica o militare, ma anche e soprattutto una bomba a orologeria energetica che rischia di mettere in ginocchio l’Italia e l’Europa”. A lanciare l’allarme è Enrico Folgori, presidente della Feoli – Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata, intervenendo sull’escalation in Medio Oriente.
Il rischio concreto della chiusura dello Stretto di Hormuz
Secondo Folgori, “se non si arriverà presto a un accordo o almeno a una tregua, il rischio che Teheran chiuda lo Stretto di Hormuz è più che concreto”. Una minaccia che andrebbe a colpire direttamente uno dei punti nevralgici del commercio mondiale: da lì transita il 20% del petrolio globale.
“Anche se il 90% del greggio iraniano è diretto verso la Cina, con il 15% dell’import cinese proveniente da Teheran, le ricadute sull’Italia sarebbero immediate”, sottolinea Folgori. “L’interscambio commerciale tra il nostro Paese e le economie del Golfo vale oltre 32,6 miliardi di euro. La chiusura dello stretto costringerebbe a ridisegnare tutte le rotte navali, con un impatto devastante su logistica e catene di approvvigionamento”.
Prezzi in aumento: carburanti e inflazione sotto pressione
I primi rincari sui carburanti sono già visibili, ma secondo la Feoli potrebbe trattarsi solo dell’inizio.
“Siamo di fronte a un possibile nuovo shock energetico, simile a quello seguito all’invasione russa dell’Ucraina – spiega Folgori –. Il prezzo del petrolio è destinato a salire, trascinando con sé quello del gas e degli altri idrocarburi, con effetti a cascata sul costo dei beni di consumo”.
L’autotrasporto italiano vicino al collasso
Il settore più esposto resta quello della logistica e dell’autotrasporto. “Se i costi dei carburanti continueranno ad aumentare – avverte il presidente della Feoli – le imprese di trasporto avranno solo due alternative: aumentare i prezzi, con un effetto inflattivo diretto sui consumatori, oppure fermarsi. E molte sceglieranno la seconda opzione, perché lavorare in perdita non è sostenibile”.
“Senza un intervento deciso del governo per calmierare i costi dell’energia, la serrata del settore autotrasporto sarà inevitabile. E se si ferma il trasporto, si ferma tutto il Paese”, conclude Folgori.
La richiesta: un piano energetico nazionale di emergenza
La Feoli chiede al governo italiano di intervenire subito con un piano energetico nazionale d’emergenza, per prevenire una crisi economica e logistica dalle proporzioni enormi. “Serve una risposta rapida, strutturale e condivisa con i partner europei. Solo così si potrà proteggere il tessuto produttivo nazionale e garantire una continuità nei trasporti, negli approvvigionamenti e nei consumi”.